vissutoIl Mio vissuto

Non è raro per gli schiavi chiedere a una Mistress le dinamiche su come sia nata in lei la passione per la dominazione. L'inclinazione naturale, caratteriale è in genere sempre presente. Oltre a questo, però, Io sono stata anche molto fortunata. Il mio vissuto raccoglie in sè diversi momenti che definerei "speciali", i quali hanno contribuito, in maniera anche determinante, a fare di me quanto sono oggi. L'età anagrafica è superflua nel definire la maturità di una persona, nonché di una Mistress. Per quanto io sia molto giovane ho un invidiabile conoscenza negli ambiti del BDSM.

Il mio percorso inizia in tenera età. A quel tempo ebbi il piacere e l'innegabile fortuna di conoscere una Mistress - decisamente avviata e con molti anni di esperienza - per comodità la chiamerò Mistress Rossana. Lei è una donna molto dinamica. Deve la sua decennale esperienza anche a numerosi viaggi all'estero nei quali ha visitato le più grandi culle del sadomaso europeo: Praga, Amsterdam, Berlino, ecc... Il nostro incontro nacque per caso. Dopo aver scambiato qualche parola, ci rendemmo entrambi conto di avere in comune molte cose, oltre ad esserci una grande intesa su molti argomenti. Riuscì a leggermi dentro, percepire la parte dominante del mio essere infrangendo le barriere che la contenevano, facendola così emergere e rendermi maggiormente consapevole della sua potenza. Mistress Rossana, mi mostrò subito il suo dungeon. Non potei fare a meno di notare la profonda cura nei dettagli. Al suo interno si respirava BDSM. Innumerevoli i chiari riferimenti alla sua superiorità e le attrezzature presenti nel locale.

La dominazione, i racconti della mistress, il suo dungeon, tutto era colmo di fascino e di passione. Rimasi profondamente attratta. Era quello che inconsciamente avevo sempre cercato, solo che fino a quel momento non ne conoscevo l'esistenza. Accettai senza esitare l'invito della Mistress ad assisterla durante le sessioni. La mia collaborazione nello svolgimento della sessione prevedeva il prepare lo schiavo agli strumenti, disponendolo su di essi e partecipavo attivamente alla costrizione psicologica. Passavano i giorni e sentivo che in me stava stava nascendo qualcosa di molto grande, una passione così forte da provare intense senzazioni fisiche e psicologiche nel vedere un uomo dominato dalla superiorità di una donna. Ne feci la mia filosofia di vita.

Il tempo scorreva veloce, io imparavo giorno dopo giorno tutto quello che una Mistress dovrebbe per portare con fierezza questo titolo. Mistress Rossana mi ripeteva spesso che per essere una vera "Domina" non basta solo essere bella o accattivante, sono qualità che di sicuro possono aiutare, ma ciò che veramente conta è la preparazione e l'esperienza, questi elementi inderogabili per una Mistress. E' stata capace, Mistress Rossana, di trasmettermi la sua preparazione, la sua passione, la sua tecnica, ed io sono diventata quella che sono adesso anche grazie all'aver appreso il suo modo di produrre l'arte del BDSM.

Oggi, provo una decisa diffidenza per tutte le persone che si improvvisano Mistress, senza disporre di adeguata preparazione ottunuta da anni di esperienza e, soprattutto, senza trasmettere sentimento verso lo schiavo. Chiunque è in grado di fregiarsi del titolo di donna dominante, soltanto perchè capace di utilizzare una frusta sui tacchi e gridare parolacce senza mirata logica offensiva. Lo schiavo va sedotto, spogliato dei suoi limiti, psicologicamente annullato. Una vera "Domina" deve dominare con carattere. Le parole, le pratiche, gli attrezzi, il corpo sono solo dei vettori e come tali hanno bisogno del giusto carico per arrivare al cuore.

Altra esperienza di vita molto importante, la quale è stata fondamentale per il mio percorso di formazione, si palesò durante una delle tante sessioni da assistente di Mistress Rossana. Conobbi uno schiavo molto maturo, non di particolare aspetto, ma il suo sguardo, circondato da un viso segnato dal tempo, mi trasmise qualcosa di unico. I suoi occhi comunicavano qualcosa che non riuscivo a commutare in parole. Pochi istanti ci vollero per instaurare una certa complicità. Rimanevo magneticamente attratta da ogni suo silenzio e gesto di devozione nei miei confronti. Il suo modo di essere totalmente sottomesso mi regalava profonde senzazioni ed emozioni uniche. Decisi che lui era quello giusto. Doveva essere il mio schiavo personale. Tutt'ora lo è. Sono del parere che una Mistress debba necessariamente avere uno schiavo personale per appagare appieno la sua natura dominante. Il privilegio di esserlo è stato da egli ottenuto esprimendo un profondo senso di devozione e di rispetto nei miei confronti in ogni situazione. Più volte ho sentito imperante la necessità di metterlo alla prova e di testare il suo grado di servizio. Infatti, subito dopo il mio incontro con lui, decisi di portarlo a visitare i luoghi di tortura medievali per meglio imprimere nella sua mente l'essenza della sofferenza che questi trasmettono. Non a caso decisi di prendere questa decisione, plasmare la sua mente e stabilire una particolare sintonia psicologica in maniera da avvantaggiare il percorso educativo che avrei più tardi intrapreso con lui.